Pensare prima vince, sopratutto bandi.

Care Proloco, care associazioni pro eventi e territorio,
quando i Comuni vi dicono che non ci sono soldi per i vostri eventi spesso non è vero, spesso sono i vostri amministratori che non sanno intercettarli perché non programmano (secco e crudele lo sò).
Ecco l’esempio e perché.
Oggi la Regione Campania (lo fa quasi ogni anno a Maggio/Giugno e Settembre/Ottobre) ha pubblicato un avviso pubblico dove vengono finanziate attività promozionali per eventi a livello regionale e interregionale.

In particolare vengono finanziate due categorie, nel periodo tra Giugno 2016 e Gennaio 2017:
– Eventi di rilevanza nazionale ed internazionale;
– Iniziative promozionali sul territorio regionale.

Per i primi sono previste risorse pari a 3.000.000 di euro, per i secondi 1.000.000 dove sugli eventi possono essere richiesti interventi da 100.000 a 150.000 euro e sulle iniziative da 40.000 a 50.000.
I destinatari sono, ovviamente, i Comuni in forma singola o associata.

Problema: la scadenza è brevissima, 11 luglio 2016, quindi circa 3 settimane da oggi. Un tempo molto breve per programmare eventi se già non ci si è mossi in questa direzione (almeno per quelli estivi).

Ora immaginate se la vostra Amministrazione vi avesse convocato a Marzo chiedendovi che tipologia di eventi avevate in mente e facendovi rispondere ad un piccolo schema progettuale con tutto quello che oggi la Regione Campania chiede.
Immaginate se, chi si occupa di promozione turistica e gli assessorati al turismo avessero già fatto tutto e ad oggi, il vostro Comune avesse già un calendario estivo.

I vantaggi sarebbero moltissimi:
– la promozione del vostro evento avverrebbe molto prima e raggiungerebbe molte più persone;
– gli eventi potrebbero essere inseriti in circuiti commerciali legati ad agenzie di viaggio e tour operator e in pacchetti turistici;
– di potrebbe iniziare a ragionare in ottica di territorio e non di Comune, (facendo rete e punteggio in questi bandi);
– infine, si potrebbe rispondere in maniera molto semplice a bandi come questo, senza corse e con una strategia alla base.

Ma anche quest’anno il calendario del vostro Comune uscirà il 31 luglio con il primo evento al primo agosto, con fantomatici e potenziali turisti che dovrebbero organizzare la loro vacanza in cinque minuti per soggiornare nel vostro territorio, e i soliti eventi non costruiti mai per i turisti (quelli che comprano i pacchetti turistici, che dormono e mangiano nei ristoranti) ma per gli escursionisti (quelli che arrivano, sporcano, comprano dal paninaro e se ne vanno).

Se vogliamo fare economia turistica iniziamo a parlare di programmazione, se vogliamo creare occupazione cominciamo a lavorare in questo modo, sopratutto e anche per cogliere queste opportunità senza rincorrere il calendario.

Chissà.

L’avviso pubblico è qui.

Sviluppa la tua idea, ora puoi anche a Caposele.

Hai un’idea di impresa a Caposele o in Irpinia? Ora puoi avviarla. 

Si chiama progetto PICO che vedrà molti comuni dell’Alta Irpinia e della Campania coinvolti in un importante iniziativa volta ad incentivare la nascita di microimprese. 
L’elenco include 207 Comuni tra cui Baiano, Bisaccia, Calitri, Cassano Irpino. Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Contursi Terme, Frigento, Gesualdo, Lapio, Montefalcione, Nusco, Oliveto Citra, Paternopoli, San Potito Ultra, Santa Lucia di Serino, Sant’Angelo all’Esca, Sant’Angelo dei Lombardi, Sturno, Summonte, Taurasi, Teora, Trevico, Tufo, Vallata, Vallesaccarda, Venticano e Villamaina, come da decreto dirigenziale della Regione Campania n° 3 del 14 gennaio 2015.

Mi focalizzo però sul mio Comune (Caposele) che proporrà (come da delibera n°91 del 27 agosto 2014), a breve, la possibilità di sviluppare idee di imprese all’interno del Centro Fieristico che presto sarà inaugurato.

I progetti finanziabili saranno 6 e dovranno essere pensati nei seguenti settori:

– commercio all’ingrosso e al dettaglio;
– artigianato e valorizzazione di prodotti tipici locali;
– costruzioni.

Alle attività che riusciranno ad accedere al finanziamento sarà anche garantita la possibilità di usufruire di parte del Centro Fieristico a condizioni agevolate (che il Comune dovrà definire) e di un microcredito che va dai 5.000 ai 25.000 euro rimborsabili in 60 mesi al tasso 0% da restituire a rate.

I beneficiari potranno essere persone fisiche residenti nei Comuni che hanno presentato le progettualità e che abbiamo compiuto almeno il 18esimo anno di età.
In particolare il Comune di Caposele ha dato priorità di intervento ai progetti imprenditoriali presentati da soggetti di età inferiore ai 40 anni e dalle cooperative sociali.

Saranno, in generale, ammissibili le proposte presentate da imprese costituende o costituite (anche tramite spin-off) composte da almeno un soggetto in possesso dei seguenti requisiti: disoccupati, inoccupati, inattivi, lavoratori in CIG2, CIGS e mobilità3, con una specifica attenzione ai giovani, donne, immigrati e studenti universitari
Per le iniziative esistenti i requisiti si intenderanno soddisfatti anche nel caso di assunzione nei dodici mesi antecedenti la presentazione della domanda di un lavoratore in possesso dei requisiti di cui sopra.
Riguardo alle attività imprenditoriali o di autoimpiego riconducibili alla gemmazione da imprese esistenti, potranno essere presentate nuove iniziative da parte di uno o più soggetti che hanno maturato esperienze di lavoro o di collaborazione in contesti lavorativi analoghi.

Le spese ammissibili al finanziamento sono:
– le spese, strettamente inerenti il ciclo economico, per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature nuovi o usati; le opere murarie necessarie all’adeguamento e messa a norma dei locali adibiti all’attività; i beni immateriali ad utilità pluriennale, inclusi i diritti di brevetto, le licenze, i piani di sviluppo di impresa, i piani di marketing, i piani finalizzati all’internazionalizzazione se connessi ad un piani di ampliamento della base produttiva;
– le spese per l’ acquisto di materie prime, semilavorati, materiali di consumo e di scorte; le spese per utenze e canoni di locazione degli immobili strumentali all’esercizio dell’attività; le spese per l’aggiornamento dei software; le spese per servizi di consulenza professionale (legale, tecnica, commerciale); le spese per il personale qualora sulla risorsa non siano già stati concessi sgravi contributivi o incentivi all’assunzione in base a leggi nazionali, regionali o progetti a finanziamento statale e/o regionale.
Per le imprese esistenti, le spese di cui sopra sono ammissibili se collegate ad un programma di ampliamento/espansione dell’attività imprenditoriale Non è consentito l’acquisto di beni usati da privati.
Sono escluse dal finanziamento le spese relative a mezzi di trasporto su strada da parte di imprese che effettuino il trasporto di merci su strada per conto terzi.
C’è solo da attendere che vengano emanati i dettagli per il Comune di Caposele e per gli altri Comuni con i termini e le modalità di presentazione delle proposte progettuali. 
Iniziate a pensare che poi, magari, vi aiuto io.




Il nuovo bando MIBAC per reti d’impresa turistiche. Grande opportunità?

E’ “fresco di stampa” il nuovo bando per il finanziamento delle attività per le reti d’impresa turistiche che scadrà il 9 maggio 2014, pubblicato da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.


Un bando molto interessante per avviare una serie di progettualità sul tema della collaborazione e della promozione delle destinazioni nonché delle imprese turistiche.

In particolare è possibile avviare differenti iniziative:
  • volte alla riduzione dei costi delle imprese facenti parte della rete attraverso la messa a sistema degli strumenti informativi di amministrazione, di gestione e di prenotazione dei servizi turistici, la creazione di piattaforme per acquisti collettivi di beni e servizi;
  • che migliorino la conoscenza del territorio a fini turistici con particolare riferimento a sistemi di promo-commercializzazione on line;
  • di promo-commercializzazione che utilizzino le nuove tecnologie e, in particolare, i nuovi strumenti di social marketing;
  • e strumenti di promo-commercializzazione condivise fra le aziende della rete finalizzate alla creazione di pacchetti turistici innovativi; promozione delle imprese sui mercati esteri attraverso la partecipazione a fiere e la creazione di materiali promozionali comuni.

Un bando che aiuta la collaborazione e la creazione di destinazioni unitarie sul web che si focalizzino sui nuovi strumenti di promozione, ma che soprattutto vuole spingere le imprese e le località a spostare i propri budget promozionali e i propri sforzi sul web, il “luogo” dove si svolge la maggior parte delle attività dei turisti e dove si fa sempre maggiore attenzione all’immagine e alla reputazione di strutture e località.

La linea dettata del Ministero è chiara e inequivocabile: investire nelle attività su internet e collaborare, e’ questo il futuro del comparto turistico. Difficile non essere in accordo.

Un bando complesso però, che richiede un cofinanziamento di circa 200.000 euro e un contributo a fondo perduto di altri 200.000, che quindi vuole creare progettualità articolate su differenti azioni e che investano un totale di 400.000 euro. 

Bisogna crederci quindi. Mettere insieme almeno 10 piccole e medio imprese (ma è necessario sicuramente allargare di molto la compagine anche in termini di premialità progettuale) che per l’80% siano imprese turistiche con il corrispondente codice ATECO 2007 primario.

Un punto da non sottovalutare è sicuramente il parere favorevole della Regione in merito alle azioni progettuali da svolgere, che devono essere coerenti con la politica turistica regionale e che potrebbe creare dei problemi nella presentazione delle proposte. 

Comunque un’opportunità da cogliere, su cui puntare e provare a costruire reti volte a migliorare la qualità dei servizi offerti, delle professionalità e della promozione nelle imprese e nelle località turistiche. 

“Invitalia” chiude, il Paese può attendere (e morir di fame)

invitalia2E’ notizia di qualche giorno fa che “Invitalia”, l’organismo ministeriale che elargisce contributi per la creazione di nuove imprese e favorisce l’autoimpiego, ha finito i soldi. Niente più contributi a chi vuole fare impresa. Almeno per ora. «Qualora si rendessero disponibili nuove risorse finanziarie – si legge in un breve comunicato dell’organismo statale -, la data dalla quale sarà possibile presentare nuovamente le domande sarà resa nota mediante un nuovo avviso, che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale almeno sessanta giorni prima del nuovo termine iniziale».

Niente più soldi, insomma. Almeno per i prossimi mesi. Niente più imprese, niente più autoimprenditorialità.

files.phpLa prima reazione che si ha di fronte a queste notizie è sicuramente di sconforto, sopratutto in chi ha idee e magari voglia di costruire dal nulla qualcosa. La seconda sensazione, invece, è quella che ti fa pensare di scappare il più lontano possibile dove magari una società accolga maggiormente chi ha idee e voglia di fare, chi vuole mettersi in gioco anche se la propria famiglia non ne ha la possibilità. La terza, ed ultima, fa pensare a cosa voglia davvero un paese che fa questa tipologia di scelte in questo momento così difficile.

Sembra chiaro immediatamente che si voglia una sola cosa: uccidere il futuro e puntare sulla crescita del divario tra chi ha di più e chi non ha nulla.
Puntare a distruggere le idee e la voglia di crescere di chi vuole fare qualcosa creandosi un lavoro, cosa che questa società non ti propone e non ti dà.

Si vuole, insomma, distruggere i sogni e creare una società di soldati che abbassino il capo e, nella difficoltà, cancellino le proprie idee e lavorino per il boss politico o non di turno.  Insomma uno stato che vuole più soldatini ignoranti che persone pensanti, portando il paese al crollo definitivo.

Sembrano questi, forti segnali di resa, che l’Italia non può permettersi.

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